wtorek, 6 października 2015

AMOR...

Suena…

Después de tanto tiempo sin soñar, o sin recordar mis

sueños, despierto de un sueño maravilloso, que deja un dulce sabor en la

comisura de mis labios, mi cabeza se mueve al compás de una bella melodía de

piano, la recuerdo,  es de Michael Nyman,

tal vez había sido la banda sonora de mi noche.

Decido salir de mi casa para enseñarle al mundo mi estado de

felicidad, es un día de sol, de un espléndido y radiante sol que acompaña mi

enérgico caminar, mi sonrisa es el vivo reflejo de mi corazón y me pregunto,

¿quién es el culpable de mi felicidad?

El día tiene miles de colores, de vivos colores, miro a lo

lejos, desde el puente, y mis ojos son abrazados por unas vistas repletas de

árboles que tiñen de verde las montañas, y un prado lleno de amapolas que

acompañan con pasión cada latido de mi corazón... el cielo azul está adornado

con nubes blancas, tan esponjosas, tan algodonosas que me imagino saltando

sobre ellas, rebotando una y otra vez, como una niña en una colchoneta elástica,

río placenteramente sin importarme que la gente me mire.

Me pregunto… ¿quién es el culpable de mi felicidad?

Cierro los ojos y vuelvo a escuchar esa melodía, mi cabeza

vuelve a balancearse a su compás, veo miles de imágenes, recuerdos son, de

momentos en los que la felicidad era plena como el día de hoy, fue el sueño

durante mi noche el que hace girar una y otra vez mi mente, sin marear cada

sonrisa dibujada en mi rostro durante el día.

Dibujo una palabra en el suelo, con mis ojos cerrados, una

A, una M, una O, y una R, amor... es el culpable de mi felicidad, pero el amor

que siento por mí, porque aprendí a dedicarme todo aquel tiempo que jamás me

dediqué y recuperé mi querer, yo soy la culpable de mi felicidad...

AMOR...

American coffe all'italiana e il Natale a Milano

mercatino francese a MilanoTorri UnicreditMercatini in piazza DuomoNatale a Milano

Ok è vero sono settimane che non scrivo sul blog.

Un pò per mancanza di tempo ma soprattutto perchè non cucino. O meglio non ho cucinato nulla di nuovo, npn ho sperimentato. Ma tra poco tornerò a Bologna e mi aspettano un sacco di dolci greci da preparare per le feste di Natale, compleanno della mamma e via dicendo.

A Milano ho fatto l'abitudine di mangiare in mensa e, lo ammetto, a parte un paio di volte in cui ho beccato la pasta troppo cotta o l'arrosto freddo, non è affatto male!

Non c'è confronto con la mensa di Bologna. O riso in bianco o pasta al pomodoro. Spero sia migliorata nel tempo.

la filosofia

La sera mangio per lo più a casa e oramai sono diventata la maggior esperta dei reparti del supermercato, dei vari negozi etnici della zona e delle drogherie nelle vicinanze.

Però Milano nel periodo natalizio è davvero una chicca: tra i mercatini, alberi e decorazioni è tutto un luccicchio!

E ieri ho vinto la mia pigrizia e di buon mattino mi sono ritrovata con un paio di amiche in zona Garibaldi dove c'era il mercatino francese - lo stesso di cui parlai l'anno scorso quando venne a Bologna - e via al vin brulè, tringoli alla crema e mandorle, biscotti al burro insomma tutto il meglio del repertorio!

La location di per sè merita: unisce ai grattacieli in vetro e acciaio le canzoni del Natale, le casette di legno del mercatino ed una bella piazzetta con i bigliardini per giocare. Insomma un bel posto per grandi e piccini.

Non contente del mercatino francese ci siamo poi spostate in centro per camminare un pò e smaltire le baguette ed il croque monsieur che Chris ha divorato in un attimo.

Ed a fianco del Duomo anche qui bancarelle con prodotti da tutta Italia, artigianato e addobbi natalizi. E già che sei a Milano non ti fai un giro nei negozi? Certo. 

Ma poi hai bisogno di una pauda ed eccoti la soluzione: Arnold.

Un american coffee house in stile Starbucks ma a prezzi più contenuti. Caffè americano alla nocciola, cioccolato, cannella, donuts, cupcakes, black forest e gli immancabili cheesecake ed apple pies!

Ancora: tea, hot and cold beverages e una vasta scelta di snack di ogni sorta anche salati.

dose di american coffee alla nocciola

Trovare una sola sedia vuota al sabato pomeriggio è impresa da eroi ma anche questa volta ce l'abbiamo fatta ed io, Fede e Chris ci siamo godute litri di caffè americano, forte, intenso con l'aroma di nocciola.

Trovate Arnold in via degli Orefici 12 e sul sito www.arnoldcoffe.it

Ottimo come posto per un caffè d'asporto ma anche come luogo di gossip pomeridiani tra amiche come abbiamo fatto noi. 

A favore: location centrale, prezzi non proibitivi, scelta, gentilezza personale, free wifi, qualità caffè.

Uniche pecche se vogliamo: spazi angusti, fila interminabile ma soprattutto....un caldo allucinante!

Andate in canottiera ve lo consiglio. Ma in generale vale per tutti i luoghi chiusi di Milano, qui hanno fisso 30°C in ogni ambiente. A volte sembra di essere in estate. 

E ve lo dice una che oggi si è svegliata con la testa come un pallone.

Alimentazione corretta Yoga

Quest' articolo di Cinzia Picchioni e' veramente utile,lo pubblico citandone la fonte..Cinzia e' una mia vecchia amica..mi ha insegnato molte cose..credo sia utile per tutti universalmente,considerare queste conoscenze..frutto di anni di meditazione Yoga.FONTE :   http://www.magnanelli.it/YogaInOccidente/06_PicchioniNonDiSoliAsana.htm

Cinzia

Picchioni

Non di soli

âsana...

Un'alimentazione corretta ed

equilibrata è parte integrante del percorso yoghico

Lo yoga non è in veritàdi colui che mangia troppo,né di

colui che troppo si astiene dal cibo […],ma di colui che è misurato negli

alimenti

Bhagavad-gîtâ, III, 13

Che cosa dovrebbe mangiare il

vero yogin? La prima risposta che mi viene la prendo direttamente dalle

"astinenze", yama, la cui prima e più importante – nonché trasversale a

tutte le altre – è ahimsâ, cioè nonviolenza. E allora un vero

yogin non dovrebbe mangiare nessun animale (se mangio un animale

vuol dire che io – o qualcuno per me – l'ho ucciso, e ho dunque commesso

violenza, infrangendo la regola dell'ahimsâ). Dunque niente carne, pesce,

salumi, insetti. Per l'apporto proteico il vero yogin si orienterà sulle

proteine vegetali, contenute in quantità nei legumi (fagioli, piselli, ceci,

fave, soja, lenticchie), nei semi (mandorle, nocciole, arachidi, anacardi,

olive, semi di girasole, di sesamo, di zucca). Poi l'autentico praticante dello

yoga potrà scegliere di nutrirsi con l'enorme gamma di latticini, che però se

provengono da allevamenti industriali hanno causato sofferenza agli animali –

pur senza ucciderli – e allora qualche "purista" della nonviolenza potrà avere

qualcosa da dire. I vegani infatti non mangiano carne, pesce e salumi, ma non si

nutrono neanche di sottoprodotti animali (come i latticini), né di uova e

neppure di miele, sostenendo che per ottenerlo si sfruttano le api.

Il vegetarianesimo per molti induisti è uno stile di vita;

nasce da jîva-dâya, la compassione per gli esseri viventi. I jainisti –

seguaci del Jina ("Conquistatore"), contemporaneo del Buddha – arrivano a

spazzare la strada su cui camminano per non calpestare gli insetti. Senza

giungere a questi estremi, andiamo a curiosare tra le pagine della letteratura

tradizionale dello yoga per vedere se troviamo qualche utile considerazione sul

cibo e sul nutrimento.

La Shiva-samhitâ, ad esempio, stabilisce che non si

possano mangiare: sostanze acide, astringenti, amare o che producono

infiammazione; no anche al sale, al fritto e alla mostarda. Il libro suggerisce

di mangiare poco, ma spesso e ai principianti consiglia di evitare cipolle,

limoni, burro fresco, noce di cocco, zucchero. I cibi consentiti e anzi

consigliati sono cardamomo, afrodisiaci, stimolanti, datteri.

Anche la Hathayoga-pradîpikâ e la

Gheranda-samhitâ forniscono dettagliate indicazioni circa l'alimentazione

(vedi riquadri).

Chi pratica lo yoga può attenersi alla classificazione dei cibi

secondo la tradizione e le antiche regole che li dividono in tre categorie, a

seconda del guna che li caratterizza:

1) tamas (pesantezza, inerzia). A questa categoria

appartengono la carne, i salumi, i cibi inscatolati, o precotti e poi

riscaldati, i grassi.

2) rajas, il guna dell'energia, a cui

appartengono i cibi eccitanti (caffè, tè, vino, birra, alcolici), i cibi

piccanti, amari, tutte le spezie.

3) sattva (leggerezza, armonia): vi appartengono il

riso, il grano, il miglio, il mais, l'avena, l'orzo, il latte, il miele, i

legumi e la verdura, tutti cibi leggeri e puri.

Il pasto

Tutti dobbiamo mangiare, uomini e animali (in effetti anche le

piante "mangiano"). è tramite il cibo e l'aria che attingiamo principalmente

all'energia della natura, possiamo vivere e compiere le nostre attività. Perciò

è molto importante prestare attenzione all'alimentazione, perché – come si dice

– "siamo (anche) quello che mangiamo".

Quando mangiamo, la mente dovrebbe essere serena. Qualsiasi

alimento consumato in condizioni di agitazione psichica, ira o dispiacere, sarà

di difficile digestione e ci "avvelenerà". Anche il luogo dove si consuma il

pasto ha la sua importanza; evitate sempre i luoghi affollati e date il

benvenuto alla compagnia di buoni amici. Occorre essere in pace anche e

soprattutto con se stessi prima di mettersi a mangiare, quella calma che ci

deriva dall'avere assolto a tutti i nostri compiti con responsabilità. Ho

scoperto che l'Âyurveda prescrive di sedersi a tavola solo dopo aver nutrito gli

animali, i bambini, gli anziani e coloro ai quali dobbiamo rispetto. È

importante che la mente si trovi in uno stato di piacere, quiete e

equanimità.

Il cibo deve essere appetitoso, ma non bisogna lasciarsi

comandare dalla gola. I cibi che mettiamo in tavola ci devono essere familiari

(magari cresciuti alle nostre latitudini e consumati nella loro giusta stagione

di maturazione) e nella dieta dovrebbero essere presenti tutti i sei sapori (che

per l'Âyurveda sono dolce, salato, aspro/acido, piccante, amaro e astringente),

con la predominanza del sapore dolce. Gli alimenti dovrebbero essere leggeri,

non asciutti, leggermente unti, caldi. Nel consumare il pasto occorre essere

presenti con la mente all'azione, ed è inutile dire che sarebbe meglio lasciare

pensieri negativi e arrabbiature fuori dalla cucina (anche mentre si

cucina).

Niente è più indicato del miele per

addolcire la dieta dello yogin

PRESCRIZIONI ALIMENTARI DELLA HATHAYOGAPRADÎPIKÂ

Chi pratica il voto di castità, osserva una dieta moderata, ha

rinunciato alla vita mondana, è completamente dedicato allo Yoga, dopo un anno

diventa un siddha (un individuo perfetto, realizzato completamente),

nessun dubbio può essere sollevato.

Il cibo amaro, acido, piccante, salato, che surriscalda il

corpo, le verdure, la pappa di farina d'avena acida, l'olio di sesamo, i semi di

sesamo, la mostarda, le bevande fermentate, i pesci, la carne a cominciare da

quella di capra, il latte cagliato, il siero del latte, la varietà di legumi

kulattha (Dolichos uniflorus), il giuggiolo, i dolci di sesamo,

l'assa fetida, l'aglio ecc., sono considerati nocivi.

Si sappia che ci sono cibi inadatti per uno yogin e che

quello fatto riscaldare, l'asciutto (cioè senza ghi), quello troppo

salato, acido, avariato, quello composto da un'eccessiva quantità di verdure,

debbono essere evitati.

I cereali eccellenti: il grano, il riso, l'orzo, la qualità di

riso conosciuta come sastika, il latte, il burro chiarificato, lo

zucchero non raffinato, lo zucchero candito, il miele, lo zenzero essiccato, il

frutto del patolaka (Trichosantes dioica), i cinque tipi di

ortaggi, il legume mudga (Phaseolus mungo), l'acqua pura, sono

adatti per i migliori tra gli yogin.

Lo yogin deve nutrirsi con un cibo nutriente, molto

dolce, grasso, mischiato con latte e ghi, in grado di alimentare gli

elementi costitutivi del corpo, appetitoso e appropriato.

(da: Svâtmârâma, La lucerna dello

hatha-yoga - Hatha-yoga-pradîpikâ), Magnanelli, Torino 2002, pp.

46-47)

L'alimentazione dovrebbe variare secondo i gusti individuali,

ma anche rispettare la tradizione culinaria, tenere conto del clima e così via.

Gli alimenti possono essere leggeri – e quindi serviti alla fine del pasto – o

pesanti, e in questo caso saranno serviti per primi, insieme ai cibi dolci e

freddi. Alimenti acidi e salati dovranno essere serviti a metà pasto. Questi

accorgimenti dipendono dal fatto che il nostro stomaco è diviso in quattro

parti, di cui due parti (ovvero la metà dello stomaco) devono essere riempite di

cibi solidi, la terza parte di liquidi, mentre la quarta dovrebbe essere vuota,

in modo che il nostro apparato digerente possa funzionare, ne abbia lo spazio.

Occorre ridurre il consumo di cagliate, grassi, oli, carne di maiale, animali

acquatici, cibi asciutti ecc. e preferire invece cereali, vegetali, verdure in

foglia e frutta.

Sceglieremo le bevande in base alla loro capacità di favorire

la digestione dei cibi solidi. Ad esempio l'acqua fresca è la bevanda migliore

dopo un piatto a base di cereali, di frumento o di orzo, oppure dopo cagliate,

alcolici e miele; è meglio invece bere acqua calda dopo i prodotti da forno a

base di farina; il siero di latte e le bevande a base di aceto sono da preferire

dopo i piatti a base di verdure in foglia, spezie e fagioli. L'alcool è la

bevanda da usare dopo un pasto di carne; l'alcool è consigliato in dosi ridotte

alle persone che soffrono di digestione difficile.

Quanto mangiare?

"Come un uccellino" o come gli animali che, in genere, non

mangiano mai troppo (almeno finché non vivono con noi che li abituiamo male).

Ciascuno deve scoprire da sé quanto cibo occorre al suo organismo. Per fare ciò

basta seguire delle semplici indicazioni: se consumiamo cibi pesanti occorre

interrompere circa a metà il pasto, molto prima di essere completamente sazi.

Nel consumare cibi leggeri dobbiamo fermarci prima di aver raggiunta la soglia

della "completa sazietà". Se ci si attiene spontaneamente a questa regola non vi

saranno problemi di digestione.

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MITÂHÂRA

, DIETA MODERATA

Lo yogin consumi cibi a base di riso, farina d'orzo e

frumento, mudga e masa (tipi di fagioli) e ceci […] karkati

(una varietà di cetriolo), banane, fichi, […] melanzane, ravanelli […]

ortaggi verdi […].

Moderato è detto il cibo puro, dolce, delicato, che riempie

metà dello stomaco e si mangia con molto gusto. Si riempia di cibo metà dello

stomaco, una terza parte di acqua e si riservi la quarta parte al movimento

dell'aria. Nell'intraprendere lo yoga si evitino l'amaro, l'aspro, il salato,

l'acre, i fritti, il latte cagliato, il siero, l'eccesso di ortaggi, gli

alcolici, i frutti del borasso, i frutti dell'artocarpo.

Lo yogin dovrebbe mangiare burro fresco, burro

chiarificato, latte, zucchero di canna, candito o altrimenti preparato, zucchero

di cocco, banane mature, noci di cocco, melagrane.

Lo yogin mangi cibi facilmente digeribili, gradevoli,

delicati, nutrienti, invitanti e appropriati. Lo yogin eviti cibi duri,

sgradevoli, maleodoranti, piccanti, stantii, molto freddi o molto caldi, né

prenda bagni all'alba, digiuni o segua comportamenti che affaticano il corpo;

così, eviti di mangiare una sola volta al giorno, di non mangiare affatto e di

mangiare entro le prime tre ore dall'ultimo pasto.

(da: Insegnamenti

sullo yoga - Gheranda-samhitâ, Magnanelli, Torino 1994, pp.

74-75)

Riepilogando: mangiare lentamente, masticare bene e seguire le

prescrizioni di cui sopra. L'Âyurveda afferma che sia un'alimentazione eccessiva

sia un'alimentazione insufficiente sono dannose per la salute. Se ingeriamo meno

cibo di quanto ce ne occorre la nutrizione sarà insufficiente e provocherà una

mancanza di energia. Se i nostri tessuti sono indeboliti per mancanza di vigore

ne risentiranno anche il controllo e la regolazione del sistema nervoso. Se al

contrario ci ipernutriamo, sottoponendo il nostro apparato digerente ad un

superlavoro, andiamo incontro a malattie serie.

Che cosa non fare?

Sono tre le abitudini alimentari da condannare: mescolare

alimenti salutari e non salutari, consumare un nuovo pasto prima di aver

adeguatamente digerito il precedente e infine mangiare in ore improprie.

Stress, fatica e altri stati di agitazione psichica, unitamente

al consumo di alimenti non naturali, adulterati con ingredienti chimici,

sofisticazioni alimentari, nonché eccessivo consumo di carne, olio, grassi, cibi

non salutari e ogni genere di cattive abitudini dietetiche, sono in effetti

responsabili della maggior parte dei casi di ipertensione, arteriosclerosi,

malattie epatiche, diabete e persino cancro. L'Âyurveda consiglia due semplici

rimedi per evitare l'insorgenza di queste malattie: innanzitutto consumare cibo

soltanto in quantitativi facilmente digeribili e, in secondo luogo, fare

sufficiente attività fisica in modo che tutto ciò che si ingerisce sia

adeguatamente digerito.

Mangiare come se fosse un atto religioso

Nutrirsi è un'azione molto importante e sarebbe bello

rispettare un determinato rituale, fare attenzione alla preparazione della

tavola, ai colori, alle stoviglie, cercando che siano in armonia, non mangiare

guardando la televisione, ma neanche ascoltando musica techno. Magari accendere

una candela, leggere qualche brano della propria tradizione religiosa, o dire

una vera e propria preghiera, ringraziando per il fatto di poter mangiare (che

non è proprio così scontato sul nostro pianeta!). Basterebbe anche stare qualche

secondo in silenzio, facendo attenzione al respiro (che è un altro tipo di

cibo).

 

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COME PREPARARE LA CHAPÂTÎ, IL BUON PANE INDIANO

- Preparare un impasto omogeneo e morbido con acqua, farina

bianca, sale e un cucchiaio di olio d'oliva.

- Suddividere la massa in palline poco più grandi di una

noce.

- Stendere ciascuna pallina con il matterello, fino a formare

dei dischi spessi all'incirca 2-3 millimetri.

- Cuocere in una padella antiaderente precedentemente

riscaldata, senza olio.

- Per evitare che l'impasto si attacchi, si possono ungere con

olio di oliva il matterello e la superficie su cui si stendono le

chapâtî.

Cinzia Picchioni pratica yoga dal 1980 e lo

insegna dal 1987, tenendo corsi per principianti, per più esperti e per la terza

età. è autrice di diverse pubblicazioni: Yoga negli anni d'argento: come

praticare nella terza età; Le regole per la vita quotidiana (yama-niyama);

Introduzione allo yoga; Semplicità volontaria. Affianca all'insegnamento

dello yoga le sue conoscenze di Fiori di Bach e alimentazione

naturale.

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vietata la riproduzione del testo in qualsiasi forma senza permesso

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riportato sia conforme all'originale e se ne citi la fonte.

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Al parco..

Devo stirare la camicia.Quella camicia.La camicia bianca.Quella che mi avevi sporcato con il tuo fondotinta.Col fondotinta che ti eri messa mentre io ritardavo, per ingannare l'attesa.A dire il vero non so perché l'ho buttata a lavare. Una camicia bianca e pulita non mi serve, ora.Però ormai è lavata, e prima che faccia le radici sulla pila della roba da stirare, la stiro.La stiro perché mi rilassa.C'è chi si rilassa davanti alla tivù parassita. Io mi rilasso stirando.Forse è il vapore che esce dal ferro da stiro che mi rilassa. O meglio l'odore dell'acqua aromatica alla lavanda, che mescolo nella caldaia con l'acqua. Ne basta poca per fare un buon odore.Il problema è che quell'odore ora non lo vorrei sentire, mentre stiro questa camicia.Perché su quella camicia c'era il tuo, di odore.E più passo il ferro rovente sul cotone leggero, più penso che di una camicia così, come tante, non me ne faccio niente.Sul colletto di quella camicia c'era un pezzo di te. Della tua attesa, del tuo nervoso mentre mi aspetti, dei tuoi occhi che guardano lo specchietto che hai dentro la borsetta. Si, sei bella. Quella camicia era speciale.Perché su quella camicia c'era il tuo, di odore.Il tuo odore  che non è il tuo profumo; è il tuo odore. Ed è buono, solo che tu non lo sai.È l'odore di quando mi abbracci, di quando ci baciamo, stretti.È l'odore di quando ti penso; di quando mi manchi.È l'odore che mi è rimasto su quella camicia, dopo che ti eri appoggiata su di me, mentre eravamo distesi, felici, sul nostro telo da spiaggia; steso su un mare d'erba e margherite. Mentre guardavamo le nuvole e i merli dal becco giallo, che giocavano a pallone coi bambini.Al parco.

ANNUNZIATA CAVALLUCCI

LA SOGLIA

(di Lino D'Amico)

Mi smarrisco, a volte, nell'inerzia del vespro,

in un nulla profondo che circuisce i silenzi,

pire fumanti di latenti ricordi,

senza  saper risvegliare il cuore

al vissuto di antichi giorni sereni,

al penetrante profumo dei tigli a primavera,

al gioco di colori di un tramonto settembrino.

Come sfrenato galoppo di cavallo scosso,

nasce, inatteso, un brivido di paure,

il ''Poi'' ignoto che nega sussurri di speranze

a questa età che ruba il nettare dell'Essere

e, crudele come poiana in caccia,

ne succhia, attimo dopo attimo, il respiro

che evapora tra l'alitare dei sogni.

La mente corre al valicare della Soglia,

all'incognito incontro con l'Angelo del Buio

ed appassisce, così, la corolla dei miei Autunni,

vani messaggi ormai affidati ad una bottiglia

che galleggia nella rabbia dei flutti

in un mare ostile, senza approdo alcuno

e che, di certo, nessuno mai leggerà.

QUANDO GIUNGERA' IL SILENZIO

(di Lino D'Amico)

Si dileguerà furtiva ogni sensazione

come tiepido fiato di brezza estiva,

come fruscio ingenuo di foglie secche

nel perdersi del soffio di un attimo

e coglierà ultime briciole di emozioni

quando, fatale, giungerà il Silenzio.

L'ATTIMO FUGGENTE

(di Lino D'Amico)

Mi smarrisco nell'abbraccio

di un refolo di brezza vespertina

tra impenetrabili involucri

di antichi amati ricordi.

A passi lenti e furtivi,

lungo confusi meandri del tempo,

cerco illusori arcobaleni

o disegni di amorfe figure

tracciate su sabbia di battigia

e cancellati poi, senza emozioni,

da lento riflusso di risacca.

Mi immergo nell'attimo fuggente

tra echi di fiabe incantate

ed il profumo di petali di viole,

poi, nell'inganno dell'utopia,

ratto, giunge Morfeo

vestito d'aloni di mistero,

insieme ai folletti della notte

ed io, comparsa impreparata,

recito copioni nuovi

sul palcoscenico delle illusioni

accanto ad attori sconosciuti

tra luccichio di stelle cadenti

ladre di ore e di minuti

e foriere di desideri desueti

persi, purtroppo, nel libro dei giorni.

ALEXIS KORNER

Magar said :

Alexis Korner, all'anagrafe Alexis Andrew Nicholas Koerne (Parigi, 19 aprile 1928 – Londra, 1º gennaio 1984), è stato uno dei grandi della Musica. Costituisce una figura centrale per la nascita e sviluppo del  British Blues. Nato a Parigi da genitori austriaci, nel 1940 si trasferisce a Londra per fuggire dalla Guerra. A Londra impara la musica sia dai dischi che i soldati americani portano con loro, sia nei piccoli club ove si suona jazz, dixieland e blues. Impara a suonare piano e chitarra. Nel 1949 ascolta un altro pioniere della musica americana in Inghilterra, Chris Barber, che con la sua Jazz Band suona la musica dei neri afro-americani, un misto tra jazz e blues con uso di strumenti acustici che prende il nome di skiffle. Questa formazione comprende anche Cyril Davies, voce e armonica. Alexis e Cyril cominciano a suonare in duo, sullo stile di Sonny Terry e Brownie McGhee, riuscendo anche ad incidere alcuni brani.Negli anni sessanta Alexis alterna la sua attività di conduttore televisivo e radiofonico a concerti nei pub, nei piccoli club e nei festival. Nel 1961 Korner and Davies formano la loro band, denominata Blues Incorporated, con musica influenzata dal blues e dal R&B. La Blues Incorporated fu una scuola e una fucina dove si formano (o anche solo suonano), in tempi e modi diversi, quasi tutti i musicisti inglesi che in origine si richiamano al blues: da Charlie Watts a Jack Bruce e Ginger Baker dei Cream, da Long John Baldry a Graham Bond, Ronnie Jones, da Danny Thompson a Dick Heckstall-Smith . Anche altri giovanissimi musicisti partecipano alle sue incisioni, tra gli altri Mick Jagger, Keith Richards e Brian Jones dei futuri Rolling Stones, Robert Plant e Jimmy Page dei futuri Led Zeppelin, Rod Stewart, John Mayall. Nonostante l'abbandono di Cyril Davies nel 1963, la Blues Incorporated continua a suonare e ad incidere dischi, spaziando da una rilettura in chiave elettrica della musica blues fino a proporre anche musica jazz, inserendo nella formazione dei fiatisti, come Dick Heckstall-Smith, Dick Morrissey, John Surman e Mike Zwerin. Parallelamente, Korner si esibisce in duo con il cantante e chitarrista svedese Peter Thorup, a nome New Church, incidendo anche dischi.Nel 1970, Alexis Korner con Peter Thorup decide di ampliare il gruppo, formando una Big Band definita C. C. S., acronimo del "Collective Consciousness Society". Incide quattro dischi e si esibisce in apparizioni televisive. Ha una rubrica di musica fissa alla radio BBC che tiene dal 1976 in poi. Questo è il periodo di maggior successo commerciale per Alexis Korner. Whole Lotta Love e Brother sono le sigle di trasmissioni di successo della BBC. Nel 1973, Korner forma un nuovo gruppo, Snape, con alcuni ex componenti dei King Crimson: Boz Burrell al basso, Mel Collins al sax e Ian Wallace alla batteria. Partecipa a In London di B. B. King e incide Get Off My Cloud con Keith Richards e Nicky Hopkins dei Rolling Stones e con Peter Frampton. Il bassista Colin Hodgkinson collabora con Korner alla registrazione di alcuni brani in Germania. Nel 1978, per i suoi 50 anni, riunisce tanti dei suoi ex-musicisti - amici, per una grande reunion che viene documentata nel doppio LP Birthday Party. Vi partecipano Eric Clapton, Paul Jones, Chris Farlowe, Zoot Money.Nel 1980 fa alcune tournée in Europa e giunge anche in Italia, suonando a Milano, Roma e Venezia. A supporto di Alexis è la Guido Toffoletti's Blues Society e Paul Jones.Nel 1981 crea con Ian Stewart, Jack Bruce e Charlie Watts un 'supergruppo' chiamato Rocket 88, con un LP al loro attivo.Alexis Korner muore a Londra di tumore il 1º gennaio 1984, all'età di 55 anni. Sappho Gillett Korner, sua figlia, è musicista, come pure i figli Nicholas Korner e Damian Korner.

Digitally remastered and expanded edition of the 1968 album by British Blues legend Alexis Korner featuring nine bonus tracks: 'Operator', 'Steal Away' and BBC Session versions of 'Louisiana Blues', 'Corrina Corrina', 'The Love You Save', 'Go Down Sunshine', 'Stump Blues', 'Sweet Home Chicago' and 'Just The Blues'.

01. Mary, Open The Door02. Little Bitty Gal Blues03. Baby Dont You Love Me04. Go Down Sunshine05. The Same For You06. Im Tore Down07. In The Evening08. Somethin You Got09. New Worried Blues10. Whats That Sound I Hear?11. A Flower12. Louisiana Blues (BBC session)13. Corrina Corrina (BBC session)14. The Love You Save (BBC session)15. Operator16. Steal Away17. Go Down Sunshine (BBC session - previously unreleased)18. Stump Blues (BBC session)19. Sweet Home Chicago (BBC session - previously unreleased)20. Just The Blues (BBC session - previously unreleased)

ALEXIS

Anteprima Shadowhunters Città degli angeli caduti

Oggi vi presento uno dei libri più attesi di questo 2011, in libreria a partire dal 25 Ottobre:Shadowhunters Città degli angeli caduti di Cassandra ClareSinossi:Amore. Sangue. Tradimento. Vendetta.La posta in gioco non è mai stata così alta per gli Shadowhunters, guerrieri discendenti dall'angelo Raziel, destinati a combattere i demoni grazie a poteri speciali, nonché a mantenere l'equilibrio tra i Nascosti – lupi mannari, fate, vampiri e stregoni – e tra questi ultimi e gli umani.La guerra è conclusa e la sedicenne Clary Fray è tornata a casa, a New York, piena di aspettative. Sta seguendo l'addestramento per diventare Shadowhunter a tutti gli effetti e poter usare il suo straordinario potere. Sua madre sta per sposare l'amore della sua vita. Nascosti e Cacciatori sono finalmente in pace. Ma, soprattutto, Clary può dire al mondo che Jace è il suo ragazzo.Ma nella vita ogni cosa ha un prezzo.C'è qualcuno che si diverte a uccidere gli Shadowhunters, e ciò causa fra Nascosti e Cacciatori tensioni che potrebbero portare a una seconda, sanguinosa guerra. Simon, il migliore amico di Clary, non può aiutarla. È troppo preso a gestirsi i suoi casini. Sua madre ha scoperto che è un vampiro e l'ha buttato fuori di casa. Ovunque vada trova qualcuno che cerca di tirarlo dalla propria parte – lui e il poter della maledizione che gli sta distruggendo la vita. E come se non bastasse, Simon esce con due ragazze bellissime e pericolose, nessuna delle quali sa dell'altra.Quando Jace si allontana da lei senza darle spiegazioni, Clary si trova costretta a penetrare nel cuore di un mistero la cui soluzione porta alla luce il suo incubo peggiore: è stata lei, senza volerlo, a mettere in moto una terribile catena di eventi che potrebbe farle perdere tutto ciò che ama. Jace compreso.Alcune citazioni:"Aveva un buon profumo di vaniglia. Sotto di esso, come sempre, Simon riusciva a sentire il sapore salato del sangue misto a quell'odore pungente, vagamente simile al limone, tipico dei lupi mannari. Ogni Nascosto aveva il sangue di un odore diverso: le fate sapevano di fiori morti, gli stregoni di fiammiferi bruciati, altri vampiri di metallo. Clary una volta gli aveva chiesto di cosa odorassero gli Shadowhunter. "Luce del sole", le aveva risposto." "Dischiuse le labbra per lo stupore, ma non disse nulla. Jace, da parte sua, la guardava fisso, e per la prima volta nella sua vita Simon riuscì a leggere quell'espressione come un libro aperto: era come se per Jace il resto del mondo fosse scomparso, lasciandolo solo con Clary. La stava osservando con un desiderio così palese che Simon si sentiva in imbarazzo, come se si fosse intromesso in una scena intima.Jace si schiarì la voce. — Sei bellissima.""Lei gli affondò le dita nelle spalle, nel tessuto umido della maglietta, sotto il quale avvertiva la resistenza dei suoi muscoli; ricambiò il bacio con tutta la disperazione degli ultimi giorni, l'angoscia di non sapere quello che lui stava o non stava pensando, la sensazione di avere una parte di cuore strappata dal petto e mai abbastanza aria per respirare. — Dimmelo — disse lei fra i baci, mentre i loro visi umidi scivolavano l'uno sull'altro."Come è già accaduto con le precedenti cover, anche questa è stata cambiata e realizzata in linea con le copertine precedenti edite da Mondadori.Personalmente, come la maggior parte dei lettori italiani, trovo che le cover originali siano fantastiche! ma fatto sta che in Italia le cover subiscono variazioni lungo il percorso Editoriale e vengono così cambiate, subendo quelle che non sono altro che strategie di marketing.All'inizio anche io ero sconvolta dalle nuove cover ma devo dire che ora mi ci sono abituata, ed oggi quando ho visto l'anteprima la prima cosa che ho pensato è stata "wow", la copertina presenta un lavoro di grafica originale ed è indubbiamente bella, sarà diversa dal concept delle cover americane, ma sono cover di tutto rispetto, ed anche se assomigliano alle tante copertine "vampirofile" che popolano le nostre librerie, Shadowhunters rimane un caposaldo della letteratura Urban Fantasy e forse le cover proposte da Mondadori cercano, diversamente dalle cover statunitensi che agiscono più sul taglio dei clienti, di inserirsi e puntare di più  sul genere di cui i libri fanno parte.Inoltre colgo l'occasione per informarvi del videocontest organizzato da Librimondadori, che permetterà al vincitore di ricevere Shadowhunters Città degli angeli caduti autografato dalla stessa Clare.Tutte le informazioni al link della pagina dei fan di Facebook Shout Le tue storie.

Per chi volesse vedere il booktrailer realizzato da me questo è il link.